celebrità
[ce-le-bri-tà] s.f. inv.
1 Fama, notorietà: pochi arrivano alla c.
2 Persona famosa in un determinato settore professionale o artistico: una c. della musica
persona
[per-só-na] s.f.
1 Ogni individuo della specie umana
famosa
[fa-mó-sa] agg.
1 Che ha fama, buona o cattiva
Lavorando alla mia prossima mostra, “Celebrity”, in un’inedita calda Londra di fine settembre, quelle definizioni hanno dato un senso alle foto che poi ho scelto, ognuna con la sua piccola storia. Ero di rientro da tre settimane in Italia, con un salto a Venezia per il frizzante Festival del Cinema, e rinvigorito da una serie di incontri, molto interessanti a Villa Olmo, Como.
Avevo incontrato, visto e sentito persone celebri, note e non: il concetto era chiaro.
Cosi mi sono permesso il lusso di distrarmi un attimo e leggere cosa c’era di nuovo nel mio Paese. Daniela “che per farsi un nome usa quello dell’ex marito, da cui e’ saparata da tempo” (come in un bellissimo articolo di Aldo Grasso), Gabriella, sorella di Milly, e affini hanno ancora una volta allietato le mie giornate: Madonna e’ “comunista”! Inizio a prendere gusto a questa storia tragicomica, dove un Paese viene messo da parte in favore di una sola persona, e del suo seguito di corte(sia).
Leggere di “evidenti uffici stampa comunisti” (Gabriella Carlucci) che con le dichiarazioni di “una supermiliardaria, per giunta apertamente per le famiglie omosessuali, quindi palesemente schierata contro la nostra cultura e la nostra Costituzione che non prevedono famiglie gay” (Carlo Giovanardi), “offendono milioni di connazionali” (Daniela “che per farsi un nome usa quello dell’ex marito, da cui e’ saparata da tempo” ) mi ha quasi fatto sentire adolescente di nuovo, quando la Chiesa si scagliava contro Madonna la perversa. Nonostante il pulpito da cui venisse la predica, potevo allora anche trovare un senso alla cosa, nel grande schema, nonostante l’incredulita’.
Quella fatta in questi giorni da Qui, Quo e Qua, invece, mi lascia proprio perplesso. Chi o cosa stanno cercando di salvare? Ancora quell’ometto che senza grande dignita’ arranca negli ultimi anni di vita? Ma lasciamolo anche andare, che tanto il Paese non gli piace. E dicono che il sentimento sia pure reciproco. Dicono.
Alla fine, Madonna, alle prese con la promozione del suo film da regista, “W.E.“, non ha detto altro, per una volta, che quello che dicono tutti, pure quel “giornaletto” de “The Economist”.
Chi, comunque, vorrebbe un “uomo” tale, come compagno (e qui sarei curioso di sapere che ne pensa la su fantomatica “fidanzata”), amico (ne avra’ di veri?) o rappresentante politico (vedi sopra)? Forse come amante!? Probabilmente da piccolo avra’ pure mentito alla madre: lo immagino gia’, con il labbro sporco di Nutella, inventarsi quale bugia in cui risultare vittima delle sue stesse azioni. E magari avra’ cantato al karaoke saltando come una cicala in amore, per poi piangere del proprio tempo andato sulle spalle di qualche formica, che passava di la’, stanca da una giornata di lavoro, proprio come l’anno precedente. Chissa’ se stara’ ancora impegnato in frettolosi incontri amorosi fatti di (poco) sudore e (tante) parole, ricordando i tempi che (mai?) furono.
Ma quello che si dice condurre il proprio cammino con grazia, no!?
Di queste storielle “all’italiana” ce ne sono state diverse in questi giorni: Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto dice che “da cattolico, credo che, alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi; la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l’altro sesso.”
Emilio Fede, ottanta anni il 24 del giugno scorso (qualcuno gli ha fatto gli auguri?), aggiunge: “(Vendola) va capito davanti e di dietro” e “lui dica quello che gli pare, tanto oramai in questo paese ognuno dice quello che cazzo (senza che si ecciti Vendola) gli pare”.
Alla fine e’ apparsa pure una (fantomatica) lista di (presunti) politici omosessuali, tutti accomunati da atteggiamenti omofobici. BLOG MURCIA
Cercando di rimanere “neutrino”, credevo bastasse la differenza tra onesto e disonesto a definire l’operato di una persona, senza dover includere caratteristiche ulteriori. E invece no, ecco che si impara sempre qualcosa di nuovo, seppoi detto da persone di una certa eta’ e “statura”, ancora un esempio piu’ forte.
Per quelli che sono e si comportano in modo differente, avranno pure le loro ragioni, non entro in merito, ma a che pro? E dunque, che uomini sono, ritornando al discorso dell’onesta’?
Sembra che nel decadente condominio Italia ci siano imbianchini che lavorano poco e parlano tanto di quel padrone che li sfama, mentre gli altri lavorano sodo, confidando, pazientemente, che il padrone si svegli prima delle due del pomeriggio e intervenga. (N.B.: andrebbero anche in pensione, ma pare sia una corsa agli ostacoli, e chi ci e’ riuscito sembra dover pure sentirsi in colpa!) Cosa serve al palazzo per togliere le superficiali incrostazioni rosa e tornare all’antico splendore, con l’onesto colore originario?
Nel frattempo un altro condomino ha lasciato lo stabile, stanco di chiacchiere e silenzi. Dicono fosse diretto verso qualcosa di meno fatiscente. Dicono un altro si stia preparando.
Tacere fa male e a tacere si fa male: se ognuno facesse il suo, forse riusciremmo a comunicare, come “individui della specie umana“.
Celebrita’: persona famosa in un determinato settore professionale o artistico.
Famosa: che ha fama, buona o cattiva
Ripensando alla celebrita’, alla fine direi che siamo tutti celebri, soprattutto tutte quelle persone qui non nominate, ma che stanno mantenendo, onestamente, un Paese. Bene sempre ricordarsi, come e’ stato detto durante uno degli interessanti incontri promossi durante “Parolario“, quello con Beppino Englaro e Giovanni Reale, che “vita’ e’ liberta’ di vivere, non condanna a vivere.”
N.B. Ogni riferimento a qualsiasi persona il cui nome inizia con S. e’ puramente casuale o frutto di hackers che hanno fatto tutto, ovviamente, a mia insaputa. E sospetto siano pure comunisti o “froci da chat”. O di internet che, come questi nuovi social network, si presta a fraintendimenti. Meglio essere “reali”.
Evito, inoltre, di menzionare un cantante italiano un po’ suscettibile di questi tempi, che, durante un suo concerto a Londra, con tutto quello che avrebbe potuto dire, si e’ ridotto a “Fumo: la Chiesa ce l’ha con me”. Ermetico e d’effetto.